Preamplificatore linea AM200P DCC

Siamo due amici di lunga data uniti dalla passione per la musica ( purtroppo solo ascoltata ), i nostri nomi Piero e Pierfrancesco.

Come qualcuno di voi avrà già notato guardando le foto, questo pre non è uscito ieri dal nostro laboratorio: ha esattamente 20 anni!

Risale ad un periodo in cui fare elettronica a certi livelli era “eroico” (fatemi passare il termine), in quanto non c’erano CAD specifici per progettare i PCB, che dovevano necessariamente essere realizzati completamente a mano, non c’era internet per cui trovare i componenti giusti, soprattutto in una piccola città come Carrara, significava andare a La Spezia, fare degli ordinativi “massicci” ed attendere mesi per l’arrivo del materiale.

Lasciateci passare anche qualche errore di “traduzione” presente sul frontale.

Il modello

La sigla: AM200 è dedicata al bicentenario dalla morte di Amadeus Mozart, P sta ovviamente per preamplifier, CCC è un errore di chi ha inciso la targa, in realtà doveva essere DCC, Direct Current Coupled, evidenziando così la mancanza di condensatori sul percorso del segnale.

L’esterno

Sul frontale, da sinistra verso destra, si trova il pulsante d’accensione, la selezione degli ingressi, la manopola del volume con la “tacca” a led rosso la cui accensione segnala l’aggancio dei relè sulla linea d’uscita ed infine il selettore per l’uscita tape indipendente da ciò che si sta ascoltando.

Nel retro sempre da sinistra verso destra, troviamo l’uscita linea, quella per  un ampli cuffia (che è rimasto solo nei pensieri) ed una seconda uscita linea ma con la fase invertita, in modo da dare la possibilità di collegare a ponte i finali; in fila i vari ingressi fino al connettore sub D 9 pin, che avrebbe dovuto servire per alimentare un ampli phono, anche questo rimasto nella matita… poi l’interruttore per disaccoppiare la massa di rete dal telaio ed infine la vaschetta d’alimentazione.

L’interno

I PCB sono tutti in vetronite e sono stati verniciati per avere un’omogeneità di colore. I due trasformatori toroidali forniscono le tensioni differenziate, rispettivamente per la parte audio, il più grande, e per la parte di controllo, il più piccolo: la stabilizzazione avviene nella PCB a forma di L adiacente, con una capacità totale di filtraggio che si aggira sui 30.000uF! Sulla parte destra ci sono, sovrapposti, il circuito con la logica e la selezione degli ingressi e la grande PCB doppia faccia su cui sono alloggiati i “preziosissimi” relè di selezione FEME, che fa anche da base su cui poggia il piccolo circuito del potenziometro del volume. Fissata direttamente al pannello posteriore c’è la PCB che accoglie i connettori RCA e le loro relative masse. Sopra il grande stampato si trova il vero cuore del pre: la PCB che contiene i circuiti audio. A quei tempi andavano molto di moda pre “esoterici” con la circuitazione nascosta dentro dei moduli affogati in resina epossidica e come si può vedere anche noi abbiamo preso quella strada (tanto per complicare un po’ il tutto…) facendo dei piccoli circuiti affogati in resina dentro contenitori per HF, sistema questo che garantisce anche una schermatura contro eventuali disturbi. Il segnale dal selettore degli ingressi arriva al modulo siglato MOD.1 (ovviamente uno per canale) in cui è racchiuso un adattatore d’impedenza e un primo stadio d’amplificazione, dopo di chè si passa al potenziometro, un bel Noble da 10k e da qui il segnale va all’interno del modulo MOD.23 (sempre uno per canale) in cui viene sdoppiato, amplificato e uno dei due invertito di fase. L’ultima parte è costituita dai push-pull caricati su un’impedenza d’uscita di 680 ohm.

Dietro il pannello frontale si trovano i circuiti dedicati al funzionamento dei pulsanti con cui si selezionano le sorgenti e il segnale da mandare al registratore.

Nota di Federico Carioligi: di seguito troverete gli schemi di questo gioiello che, nonostante abbia compiuto VENTI ANNI, per come è realizzato non ha nulla da invidiare ad oggetti blasonati, anzi per certi aspetti risulta essere ben al disopra di questi.

Tutta la documentazione è cartacea, tipica dell’epoca in cui il preamplificatore è stato realizzato: un lavoro meticoloso e professionale sotto tutti i punti di vista .

Questi gli schemi digitalizzati:

Stadio alimentazione

Logica

Stadio di uscita

Selettore di ingresso

Piero e Pierfrancesco