14-15 giugno 2025
AudioLai, Italian Artisan
di Chiara Floriani, Stefano e Umberto Lai
Via Silvio Pellico 19, 23813 Cortenova (Lecco)
www.audiolai.it
AudioLai nasce nel gennaio 2024 per iniziativa dei fratelli Umberto e Stefano Lai, appassionati audiofili e musicisti, da anni attivi nei settori del car audio e della produzione musicale. Il progetto prende forma dopo un percorso di ricerca lungo dieci anni, durante il quale i due fratelli si sono dedicati allo studio, alla progettazione e alla sperimentazione di diffusori open baffle, pensati per essere adattabili alle esigenze degli audiofili più esigenti, anche con customizzazioni e personalizzazioni ad hoc.

Chiara Floriani, Stefano e Umberto Lai
A differenza dei più comuni sistemi a sospensione pneumatica, reflex o a labirinto, gli open baffle appartengono a una categoria generalmente considerata complicata e poco diffusa tra progettisti e appassionati. Le principali ragioni di questa diffidenza risiedono nella difficoltà progettuale, nella difficile implementazione negli ambienti d’ascolto e, soprattutto, nella percezione di una minore presenza di bassi e di punch rispetto a quanto offerto dai diffusori Hi-Fi tradizionali. Umberto e Stefano, perfettamente consapevoli di queste criticità, hanno deciso di affrontare e superare questa sfida. E possiamo affermare che ci sono riusciti. Gli ascolti, di cui parleremo più avanti, confermano la qualità dei risultati ottenuti.
I fratelli Lai sono entrati nel mondo dell’HiFi come autocostruttori prevalentemente di diffusori progettati da loro stessi. L’obiettivo di questa attività DIY iniziale era quella di progettare e costruire diffusori privi di distorsioni dovute a risonanze, ritardi e sfasature. I primi diffusori progettati e autocostruiti da Umberto e Stefano soddisfacevano sufficientemente queste esigenze prestabilite, ma si rivelavano, come del resto tanti altri diffusori home made, non pienamente adatti per diverse situazioni ambientali. È questo il motivo principale che ha determinato la volontà di progettare e realizzare diffusori ed elettroniche che sopperissero a queste lacune. In altre parole occorreva risolvere ritardi e sfasature con DSP espressamente configurati per ogni singola installazione, con diffusori di tipo open baffle e trappole acustiche configurate in base all’ambiente di ascolto.
AudioLai è un lampante esempio di come la passione audiofila di due autocostruttori abbia generato un nuovo produttore italiano di alta fedeltà, dopo anni di duro lavoro di progettazione e sperimentazione, ben ribadito, orgogliosamente, dall’indovinato attributo “Italian Artisan” sottostante il nome del marchio.

Nicola Del Bianco, Federico Carioligi, Luciano Calvani e Umberto Lai

Federico Carioligi, Stefano Lai e Luciano Calvani
Attualmente AudioLai offre sistemi completi verticalizzati su tre modelli di diffusori open baffle ad alta efficienza:
- DUETTO ACTIVE
- LURA DODICI
- LURA QUINDICI



Le amplificazioni sono state realizzate utilizzando moduli di eccellente qualità in classe D, con la precisa intenzione di sfruttare la riproduzione tipicamente veloce ed efficiente sui transienti, con i vantaggi offerti da fattori di smorzamento elevatissimi.

La scelta di affidare la riproduzione delle frequenze medio alte è caduta su trombe espressamente progettate e ampiamente sperimentate dai fratelli Lai, e pilotate da driver a compressione. Sono state così ottenute efficienze e direzionalità nettamente migliori rispetto ai trasduttori convenzionali. Questa soluzione permette di ottenere un immagine acustica centrata ed equilibrata, il tutto sempre con elettroniche fondamentali per il setup e la riproduzione audio come DSP e DAC. Le basse e medie frequenze sono affidate a woofer tradizionali da 12″ e 15″, rispettivamente per Lura 12 e Lura 15.


Gli impianti realizzabili sono armonizzati tra i singoli elementi dei sistemi, con soluzioni che devono intenzionalmente essere ottimizzate e adatte agli ambienti di ascolto finali.
L’obiettivo principale e più importante per AudioLai è infatti la qualità dell’ascolto finale, che è l’aspetto più importante di ogni impianto, e che deve risultare assolutamente soddisfacente per le orecchie e i gusti dell’utente audiofilo.

I Duetto Active sono diffusori attivi amplificati in classe D, mentre i Lura 12 e 15 (le cifre sono quelle dei diametri in pollici dei woofer) sono passivi pilotati dalle elettroniche AudioLai, sempre in classe D.
AudioLai attribuisce molta importanza all’armonia estetica dei suoi impianti nelle varie situazioni ambientali. A tale scopo, per i suoi diffusori e le sue macchine, l’azienda lombarda offre arrangiamenti a scelta del cliente tra una selezione di rivestimenti, colorazioni e materiali gradevoli per gusto e design.
Le caratteristiche di massima dei diffusori open baffle AudioLai:
DUETTO ACTIVE
- Trasduttori: 2 woofer da 12″, 1 tromba esponenziale da 300 mm con driver a compressione da 1,4″
- Amplificazione: 250 W basse frequenze, 100 W alte frequenze con processore DSP
- Risposta in frequenza: 35 Hz – 20 Khz
- Distorsione 2a-3a armonica: < 0,5%
- Sensibilità: 103 db
LURA DODICI
- Trasduttori: 2 woofer da 12″, 1 tromba esponenziale da 420 mm con driver a compressione da 1,4″
- Risposta in frequenza: 35 Hz – 22 Khz
- Distorsione 2a-3a armonica: < 0,5%
- Sensibilità: 104 db
LURA QUINDICI
- Trasduttori: 2 woofer da 15″, 1 tromba esponenziale da 600 mm con driver a compressione da 2″, 1 tromba esponenziale da 180 mm con driver a compressione da 1″
- Risposta in frequenza: 30 Hz – 35 Khz
- Distorsione 2a-3a armonica: < 0,5%
- Sensibilità: 106 db
Il cuore dei sistemi passivi con Lura 12 e 15 è il crossover digitale DSP / DAC / ADC “Il Digitale”, sviluppato in collaborazione con la svizzera WEISS Engineering. I finali AudioLai S2-10 (2 canali 1000W) e S4-7 (4 canali 350W) sono in classe D, con particolare cura per il raffreddamento e un fattore di smorzamento eccezionalmente elevato (>1000).

Il futuro prossimo di AudioLai è incentrato sulla diffusione di questi nuovi sistemi abbastanza inconsueti per l’utenza italiana. Per quanto riguarda il presente, dato il particolare momento del mercato HiFi, con riguardo a una commercializzazione spesso poco attenta alle reali esigenze dell’utente finale, AudioLai si impone di curare gli aspetti di setup, armonizzazione e scelta dei componenti dell’impianto da proporre di caso in caso, per la migliore soddisfazione possibile dell’audiofilo cliente. Per questo aspetto, AudioLai offre un servizio di custom tailoring dell’impianto, direttamente nella location del cliente, per non lasciare nulla alle eventuali distonie che possono verificarsi, purtroppo, ad ogni nuova installazione audiofila domestica.
Tutti gli impianti ascoltati sono cablati con cavi di segnale e di potenza RICABLE, sie della serie top che custom.

I miei ascolti con i sistemi AudioLai sono stati effettuati con tre brani che personalmente conosco a perfezione, e che utilizzo correntemente per i miei test:
- “Take Five” di Dave Bruback Quartet remasterizzato
- “Hey Joe”, Brad Mehldau Trio
- “Rapsody in Blue”, esecuzione di Leonard Bernstein con la Columbia Symphony Orchestra, incisione originale del 1959, remasterizzata
Il DSP implementato ne “Il Digitale” permette setup ottimizzati praticamente in qualsiasi tipologia di ambiente, sempre a patto di disporre opportunamente i necessari pannelli fonoassorbenti.
DUETTO ACTIVE
Open baffle 2 vie con tromba pilotata da driver a compressione 1,4″, amplificati in classe D con DSP, 2 amplificatori a ponte per i bassi da 250W, 100W per medio alte, frequenza di crossover 1KHz, modulata tra 500 e 1000 Hz per correggere la risposta del woofer e migliorare l’interpolazione tra risposta del woofer e quella del driver a compressione. Il DSP è integrato con il DAC di ciascun amplificatore, basato su chip AKM e programmato con software creato ad hoc e testato in AudioLai da Stefano Lai. I Duetto Active sono Programmabili e settabili per la risposta in ambienti di tutti i tipi. Un diffusore è master l’altro è slave, e sono connessi con apposito cavo coassiale per sincronizzare il livello sonoro, stabilito con telecomando sul master. Ma anche per adeguare la configurazione DSP tra i 2 diffusori necessaria di momento in momento, tramite un software che aggiorna ripetutatemente durante l’ascolto i parametri del setup prefissato in funzione delle caratteristiche acustiche e musicali del brano in esecuzione. Ottimi pertanto anche per ambienti ostici e scarsamente adatti a fini audiofili. La sorgente è uno streamer Volumio Rivo Plus con la propria alimentazione lineare in case separato.
“Take Five”
Esecuzione ineccepibile, senza sbavature e mai stancante, come del resto accaduto anche per gli ascolti successivi. Nitidezza superiore alle aspettative, l’assolo di batteria ha una presenza importante nella scena musicale, con i piatti in evidenza, al contrario di altri ascolti di altri impianti, seppure di fascia alta. Con altri impianti il contrabbasso può risultare debordante, con le AudioLai Duetto Active no. Mai una sbavatura.
“Hey Joe”
Con altri impianti il contrabbasso può risultare debordante, a tutto svantaggio della scena musicale. Questo con le Audiolai Duetto Active non accade, credo anche per gli altissimi valori dei fattori di smorzamento degli amplificatori impiegati. Mai una sbavatura.
“Rapsody in Blue”
Rare volte ho percepito così chiaramente il pianoforte di Bernstein. Esecuzione mai stancante neanche nei pieni orchestrali, nei quali spesso accade di non riuscire a distinguere gli strumenti, che talvolta non appaiono ben distinguibili, anche con sensazioni fastidiose per le orecchie.
I diffusori passivi LURA 12 e 15 sono pilotati con identiche elettroniche:
- Streamer Rose RS250 (Lura 12), Rose RS250A (Lura 15)
- Unità DSP, Crossover digitale, DAC / ADC “Il Digitale”
- Amplificatori Classe D AudioLai:
- S2-10, 2 canali da 1000W su 4 Ohm ciascuno
- S4-7, 4 canali da 550 W su 4 Ohm ciascuno.
- Alimentazione AC filtrata dal TIF, Trasformatore di Isolamento, da 800 VA per isolare l’impianto elettrico locale da quello di alimentazione delle elettroniche.
LURA 15
L’amplificatore S2-10 pilota i 2 woofer da 15″, mentre S4-7 pilota il driver a compressione di 2″ dei medi e il tweeter a tromba pilotato da un driver a compressione di 1″.
La funzione di DAC è implementata nell’unità “Il Digitale”, al quale sono affidate anche le funzioni di crossover digitale e DSP, nonché di ADC per le sorgenti analogiche. In pratica un All-in-one per pilotare al meglio l’impianto. “Il Digitale” dispone di 8 canali completamente bilanciati, parametrizzabili secondo esigenza per gestire diffusori fino a 4 vie. È il risultato di una collaborazione con Daniel Weiss, fondatore di Weiss Engineering, azienda svizzera specializzata nell’ingegnerizzazione del suono rivolta alla produzione mastering. Molti studi di registrazione impiegano la strumentazione progettata e prodotta da Weiss. AudioLai a breve rilascerà una nuova versione de “Il Digitale” che potrà essere configurato direttamente dall’utente tramite menù via web service, e quindi accessibile con normali smartphone, PC o tablet, con interfacce utente estremamente semplici ed efficaci.
I miei ascolti personali con le LURA 15:
“Take Five”
Con questi diffusori passivi, dimensionalmente più grandi dei Duetto Active amplificati, l’esecuzione è più tridimensionale, profonda e ampia rispetto a quella già eccellente restituita dalle Duetto Active. Non ci sono sbavature, tantomeno anche lievi cenni di cedimento, mai stancante. Questi aspetti si sono confermati anche con gli ascolti successivi.
“Hey Joe”
Il contrabbasso è ancora più presente, con maggiore chiarezza sulle note alte, che con impianti “convenzionali” talvolta vengono riprodotte con il solo transiente causato dal colpo delle dita del musicista, ma senza il brevissimo decay che segue sempre anche in queste note più alte. Questo rende più realistica la scena musicale riprodotta.
“Rapsody in Blue”
Qui il pianoforte di Bernstein si rivela un po’ meno aggressivo rispetto all’ascolto fatto con le Duetto Active, grazie all’equilibrio di questo modello di Lura. L’orchestra è perfettamente godibile e intellegibile in tutti gli strumenti. Con l’ascolto di questo brano accade infatti talvolta che gli archi coprano i fiati ed altri strumenti. Con questo impianto, totalmente in classe D e con le Lura 15, ciò non accade. Devo notare che questi diffusori hanno, mi permetto di dire, una autorevolezza acustica non comune, di un realismo emozionante, che però richiede un ambiente adeguato per dimensioni e cura acustica. Pertanto, soddisfacendo queste condizioni, l’ascolto con le Lura 15 diventa certamente affascinante e coinvolgente, anche in modo piacevolmente “devastante” per le emozioni che è in grado di trasmettere all’ascoltatore.
LURA 12
Queste sono le sorelle minori delle Lura 15, ma non per questo meno eccellenti. Restituiscono infatti ascolti più “friendly” rispetto alle sorelle maggiori, e quindi sono adattissime (come le Duetto Active, del resto) per ambienti casalinghi di dimensioni non eccessive. Con dimensioni che si collocano tra i Duetto Active e i Lura 15, sono una valida alternativa agli altri due modelli. All’utente resta la scelta tra diffusori amplificati (Duetto Active), quindi con minori ingombri di elettroniche e cavi, e gli imponenti Lura 15 che necessitano ovviamente di spazi ambientali maggiori.
Anche qui la funzione di DAC è implementata nell’unità “Il Digitale”, al quale sono affidate anche le funzioni di crossover digitale e DSP, nonché di ADC per le sorgenti analogiche.
I miei ascolti personali con le LURA 12:
“Take Five”
Con i Lura 12, passivi, che dimensionalmente sono più grandi dei Duetto Active amplificati, l’esecuzione mantiene una buona tridimensionalità, profonda e ampia rispetto a quella già eccellente restituita dalle Duetto Active. Anche qui non ci sono sbavature, tantomeno anche lievi cenni di cedimento. L’ascolto non è mai stancante, così come per quelli successivi. Scena musicale ampia, tridimensionale e con strumenti molto distinguibili. Assolo di batteria eccellente, come i piatti che non sempre in questo brano sono evidenziati correttamente.
“Hey Joe”
Il tocco del musicista sulle corde del contrabbasso è ben presente e chiaro anche sulle note alte, con le quali si può notare il colpo di dita che il musicista deve dare in questa situazione, anzichè il pizzico sulle corde come per le arpe. Questo strumento in questo brano spesso viene riprodotto eccessivamente in risalto, a danno e copertura delle percusssioni e del pianoforte, ma qui non accade, non è mai fastidioso. Realismo eccellente.
“Rapsody in Blue”
Il pianoforte di Bernstein si rivela nella giusta intensità e chiarezza, seppure lievemente meno grandioso rispetto a quello reso dai Lura 15. La scena musicale della Columbia Symphony Orchestra è ampia, profonda e dettagliata, mantenendo distinguibili gli strumenti anche nei pieni orchestrali, che non sono mai fastidiosi all’ascolto. Al contrario di ciò che avviene con alcuni altri impianti un po’ troppo “debordanti”.
In conclusione, siamo stati ben felici di essere ospitati da AudioLai per questa visita estremamente interessante nella loro azienda, che certamente rappresenta il nuovo e l’innovazione nel comparto italiano. Il mondo italiano dell’Alta Fedeltà è ormai da anni ridotto a poche realtà coraggiose che non sempre riescono ad affermarsi e a durare, a causa di un mercato decadente e incerto. Il mercato estero, al contrario sempre abbastanza vivace, offre spesso soluzioni valide ma inavvicinabili economicamente, oppure offre prodotti di costo accettabile, ma che, con il senno di poi, si rivelano sovrastimati e abbastanza deludenti.
AudioLai è il risultato di una sfida affrontata e, direi, vinta dai fratelli Lai, dai quali ci aspettiamo novità quasi inaspettate per il mercato italiano, con sempre maggiori soddisfazioni.
Luciano Calvani
Nuvistorclub, luglio 2025
